Pompei in un giorno: cosa visitare

Un’esperienza indimenticabile da regalarsi almeno una volta nella vita? Visitare Pompei per tornare indietro nel tempo a quel giorno del 79 d.C quando la violenta (e inaspettata) eruzione del Vesuvio ha cristallizzato la città e la vita quotidiana in un “fermo immagine” che risulta, ancora oggi, vivo e pulsante come allora.

Gli scavi di Pompei, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, custodiscono in circa 66 ettari (di cui una cinquantina scavati) un variegato mondo di cultura, architettura e storia da scoprire senza fretta per conoscerne a fondo ogni dettaglio e apprezzarne ogni sfumatura.

Le occasioni di visita sono davvero moltissime e l’affascinante città, dalle origini antiche quasi quanto Roma, attrae ogni anno migliaia di turisti che si avventurano tra le suggestive ville, i magnifici templi, le fontane, le terme e gli incredibili scorci del passato.

Anche una visita a Pompei in un giorno è comunque possibile, basta un pò di organizzazione e sapere in anticipo quali sono le mete assolutamente da non perdere.

Non preoccupatevi: in questo articolo vi forniremo indicazioni e informazioni pratiche per trarre il meglio da Pompei in un giorno.

Scavi di Pompei in un giorno: biglietti online e salta la coda

La prima regola è, ovviamente, quella di ottimizzare al meglio il tempo a disposizione e non perdere neanche un minuto per attività che possono benissimo essere svolte in anticipo come l’acquisto dei biglietti.

Evitate le lunghe code all’ingresso e l’inutile fatica e stress che ne deriva (oltre all’innegabile perdita di tempo): acquistate i vostri biglietti per gli scavi di Pompei online.

Potrete scegliere in tutta comodità e con pochi click la data del vostro viaggio a Pompei ed effettuare l’acquisto garantendovi l’ingresso in loco dopo pochi minuti dal vostro arrivo, saltando la coda e immergendovi all’istante nell’emozionante realtà di uno dei più belli siti UNESCO al mondo.Per l’acquisto dei biglietti online e per essere guidati alla scoperta dei luoghi in cui i Romani svolgevano la loro vita quotidiana, potete scaricare l’app, disponibile per Android e iOS, DiscoverPompeii, una delle migliori audioguide su Pompei: grazie alla sua mappa GPS vi accompagnerà lungo tutti i 96 punti di interesse con un esaustivo audiotour per ognuno di essi, comprese le strutture quali ingressi e uscite, ristoranti, fontane, aree picnic e così via.

Cosa sapere prima della visita

La prenotazione dell’ingresso a Pompei con i biglietti online salta la coda è una delle prime mosse da fare per organizzare la visita di un giorno a Pompei risparmiando tempo prezioso.

Ci sono però anche altre utili informazioni da sapere e aspetti di cui tenere conto per arrivare sul posto preparati ed evitare qualsiasi intoppo che potrebbe rendere meno piacevole l’esplorazione degli scavi archeologici.

Niente paura, organizzando la visita in anticipo e saltando l’ingresso siete a buon punto e ora vi forniamo ulteriori indicazioni da seguire.

Innanzitutto, tenete a mente che il Parco apre alle ore 9.00 e che è consigliabile iniziare il tour di un giorno non appena si aprono i cancelli per avere tutta la giornata da dedicare all’esplorazione dell’immenso patrimonio del sito.

Ricordate di indossare scarpe comode (Pompei offre davvero moltissimo da visitare e fotografare!) e di portare con voi bottigliette d’acqua e snack spezzafame perchè, all’interno degli scavi, è presente soltanto un piccolo bar.

Infine, se avete programmato la visita in estate, non dimenticate cappello, crema solare e, se volete, anche un ombrellino: le zone d’ombra nel Parco sono poche e per godervi al meglio tutte le bellezze dovete essere attrezzati.

Le attrazioni da non perdere a Pompei in un giorno

Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: Pompei vanta innumerevoli punti d’interesse e itinerari differenti da seguire.

Con un giorno a disposizione, diventa importante saper scegliere quali sono le mete da vedere e quali, per forza di cose, tralasciare per il momento (anche perché dopo la prima visita vi verrà il desiderio di tornare ancora).

Anche in questo caso, nessun problema: abbiamo preparato una lista di quei punti che sono imprescindibili per la visita in giornata e per avere un primo significativo impatto emotivo con la città sepolta che non dimenticherete mai.

La via più comoda per l’ingresso al Parco archeologico di Pompei è quello di Porta Marina Superiore: non appena varcata la soglia, vi renderete subito conto di essere entrati in una “dimensione altra”, percepirete una sensazione di meraviglia perchè, davvero, sarete catapultati indietro nel tempo, in una tipica giornata del 79 d.C.!

Il Foro di Pompei

Pochi passi verso sinistra dall’ingresso di Porta Marina Superiore, ed eccovi al cospetto della prima attrazione che toglie il fiato: il Foro di Pompei, il cuore pulsante della vita cittadina di allora, centro politico, economico e sociale dove spiccavano le botteghe artigiane, i granai, gli edifici amministrativi e politici e i luoghi di culto.

Prendetevi tutto il tempo necessario per ammirare ogni angolo e, in particolare, scoprite il Tempio di Apollo e il Tempio di Giove.

Il Tempio di Apollo, il cui unico ingresso attuale si affaccia su Via Marina, è tra le costruzioni romane più antiche rinvenute dagli storici e custodisce al suo interno 48 colonne in tufo che sorreggono un architrave impreziosito da decorazioni floreali e figure mitologiche.

I piedistalli ospitavano le statue degli dei, tra cui quella di Apollo arciere, e gli originali sono oggi conservati nel Museo Archeologico di Napoli.

Il cuore del tempio si svela poi salendo le scale fino al podio dove si ergono 28 colonne corinzie e, al centro, la cella del dio dove, probabilmente, si trovava una sua statua mai ritrovata.

In quel periodo a Pompei Apollo era il dio più adorato e il suo Tempio il luogo di culto più frequentato.

In seguito, perse d’importanza a vantaggio del nuovo culto di Giove e la pianta del Tempio venne ridimensionata per ampliare quella del Foro.

Sul lato nord del Foro di Pompei, da vedere è appunto il Tempio di Giove, principale divinità del Pantheon romano, risalente al II secolo a.C.

La scalinata di accesso conduce a un podio elevato dove si trova la cella del dio in cui è stata trovata la testa di una statua di Giove, qui ospitata tutt’oggi.

La cella è preceduta da sei colonne e suddivisa in tre parti da un doppio ordine di colonne.

I Templi di Apollo e Giove sono gli edifici del Foro dove soffermarsi più a lungo durante un giorno a Pompei ma degni di nota sono inoltre il Tempio di Venere, il macellum e le Terme.

La Casa del Fauno

Dopo aver attraversato l’Arco Onorario e percorso Via del Foro, ecco una delle case più grandi di Pompei, la celebre Casa del Fauno, datata II secolo a.C.

Immensa, si estende per circa 3000 metri quadri, e si rivela già a una prima occhiata come appartenente a un esponente della classe agiata: il maestoso portone incorniciato da capitelli decorati, l’iscrizione HAVE (Benvenuto) sul marciapiede, il pavimento dell’ingresso con triangoli policromi in marmo, tutto fa immaginare un proprietario di alto livello sociale, forse il nipote di Silla.

Due sono gli atri che compongono la villa e due i peristili intorno a cui si dispongono gli altri vani: di rappresentanza, riservati alla famiglia e di servizio.

Al centro dell’impluvio dell’atrio, spicca la copia della statua del satiro danzante, il Fauno di Pompei, che ha dato il nome alla dimora nobiliare e che allude al nome della famiglia del proprietario, quella dei Satrii.

Ma non soltanto: da ammirare anche la copia del noto mosaico che raffigura la battaglia che mutò il corso della storia, quella tra Alessandro Magno e il re dei Persiani, Dario.

Sia la statua originale del Fauno che il mosaico originale sono custoditi presso il Museo Archeologico di Napoli.

Pompei in un giorno: la Villa dei Misteri

Imperdibile durante una visita di un giorno a Pompei è, senza alcun dubbio, la Villa dei Misteri, l’edificio più famoso del Parco.

Davvero non è pensabile trovarsi qui senza ammirare questa villa romana a nord della città, in un’invidiabile posizione sul Golfo di Napoli e sugli scavi di Pompei.

Perfetta da scoprire in pausa pranzo, il momento di norma più tranquillo lontano dalla ressa, la villa conserva i misteriosi affreschi dionisiaci, conservati pressoché alla perfezione ma ancora difficili da interpretare.

Attraversando il Foro e la Porta Ercolano, Via dei Sepolcri vi porterà alla Villa dove, prima della visita, potrete anche fare una sosta per un pranzo al sacco nel parco e riempirvi gli occhi di tutta la bellezza del sito archeologico visto dall’alto.

Perfetta come “casa per lo svago”, vicina al mare e in ottima posizione panoramica sulla città, con giardini pensili e moltissime sale, cadde in rovina e diventò un rudere agricolo dopo il terremoto del 62 d.C e poi, come tutto, venne seppellita dalla terribile eruzione del Vesuvio.

Agli inizi del Novecento, il proprietario del terreno finanziò scavi archeologici e, da allora, i lavori non sono ancora ultimati: la Villa, infatti, dona sempre nuovi ritrovamenti e ogni visita a Pompei può riservare emozionanti sorprese.

L’ingresso originario è ancora sepolto e le prime sale che si incontrano sono la cucina, la cantina e il forno.

Ecco poi le sale signorili, il portico sorretto da colonne decorate e la veranda affacciata sul blu del Golfo di Napoli.

Ancora, le stanze termali e il triclinio, l’area dove si servivano i pasti.

Ma, lo sappiamo, il motivo per cui la Villa dei Misteri è celebre a livello internazionale, sono i suoi affreschi, che differiscono di stile in base al periodo in cui vennero realizzati.

Infatti, si usa suddividere gli stili da “primo a quarto” a seconda dell’ordine cronologico: gli affreschi della stanza da letto appartengono al primo e secondo stile mentre quelli che adornano l’atrio e le stanze termali sono tipici del terzo e quarto.

I più affascinanti sono gli affreschi del triclinio della Villa dei Misteri, risalenti al I secolo a.C. e di artista sconosciuto.

Le pareti sono interamente affrescate con soggetti a grandezza naturale e la sequenza raffigura dieci scene differenti che fanno pensare a un rito di iniziazione.

L’interpretazione è ancora dubbia ma le ipotesi più accreditate riguardano la rappresentazione dei misteri legati al culto di Dionisio oppure la preparazione di una donna al matrimonio.

Il Lupanare

Poco distante dal Foro e dalle Terme Stabiane, uno dei luoghi più visitati a Pompei è il Lupanare, la casa di piacere “ufficiale” della città che, oltre a questa, ne ospitava almeno 25.

Con il biglietto online, potrete evitare la lunga fila e entrare subito a scoprire questa struttura che era interamente adibita a postribolo, a differenza dei “lupanari comuni” realizzati al di sopra di osterie, case private oppure delle terme.

La struttura si presenta suddivisa in due piani: il piano inferiore, con cinque piccole stanze con letto su cui era poggiato il materasso e porta in legno, utilizzate da una clientela modesta, e il piano superiore, con cinque ampie camere arredate con letti in legno a uso di una clientela più abbiente. 

Sulle pareti sono state rinvenute ben 120 iscrizioni con i commenti delle prostitute e dei clienti, uno spaccato inedito e sconosciuto della cultura romana e di Pompei.

Il Teatro di Pompei

Ponte tra la civiltà antica e moderna, tra le attrazioni più apprezzate degli scavi da inserire nella visita di un giorno a Pompei, ecco il Teatro di epoca sannitica ma rimaneggiato nel corso degli anni seguendo i fasti e il declino della storia pompeiana.

La sua particolarità è quella di essere edificato al di sotto di una collina per sfruttare la pendenza e realizzare così la gradinata per il pubblico.

In più, a differenza della maggior parte dei teatri romani, ha forma a ferro di cavallo.

Tra le gradinate notate anche i balconcini, i “tribunalia”, atti a ospitare i personaggi di spicco.

Infatti, le gradinate erano pensate in base ai ceti sociali: le prime file in basso, da cui la vista era migliore, erano riservate agli uomini e, in particolare, ai più ricchi.

I meno abbienti sedevano in alto così come le donne cui era chiesto di prendere posto nelle ultime file.

All’epoca dei fasti, il Teatro Grande di Pompei era cornice di spettacoli associati alla religione: venivano rappresentati mimi, commedie, pantomimi e le “atellane”, commedie scherzose in dialetto locale.

Lo spettacolo era gratuito e il teatro poteva ospitare fino a 5000 spettatori.

Ancora oggi il Teatro Grande è vivo e ospita una ricca stagione teatrale con spettacoli serali cui assistere è una grandissima emozione.

Un appunto: “teatro di Pompei”, certo, ma non soltanto.

Infatti, i teatri a Pompei erano due: il secondo è il “Teatro Piccolo“, il cosiddetto Odeion, che oggi non viene utilizzato per spettacoli ma che vantava un’acustica perfetta ed era il palcoscenico ideale per i concerti con una capienza di 1300 persone.

Un giorno a Pompei: l’Orto dei Fuggiaschi

Infine, non è possibile partire da Pompei senza essersi soffermati, con il dovuto rispetto, nel luogo a più elevato impatto emotivo del Parco: l’Orto dei Fuggiaschi, straordinaria area di 1500 metri quadri all’epoca coltivata a vigneti, dove oggi ci si ritrova a tu per tu con i calchi di 13 persone, bambini e adulti, sorpresi dalla furia dell’eruzione del Vesuvio.

I corpi, ritrovati durante gli scavi nel 1961, grazie al Metodo Fiorelli (ovvero versare gesso liquido nella cavità lasciata dal corpo nella cenere solida che ne ha conservata la forma intatta) mantengono inalterate nei secoli le loro fattezze.

Osservandoli, si riesce a percepire tuttora tutta la sofferenza dei loro ultimi istanti, la smorfia di dolore durante una fuga che non avrebbe avuto esito a causa della fitta coltre di cenere e di lapilli.

Non è possibile rimanere indifferenti all’Orto dei Fuggiaschi, a dieci minuti a piedi dal Teatro. Non vi troverete di fronte a statue ma all’impronta di coloro che furono persone e ne vedrete la fine: la fruzione deve essere assolutamente rispettosa.

L’Orto è stato restaurato nel 2011: l’area è stata sistemata al meglio e, per rendere ancora di più l’immagine di ciò che lì accadde in quel 79 d.C., al di sotto dei calchi è stato posto uno sottile strato di cenere a ricordare l’eruzione vulcanica.

Visitare Pompei è, a tutti gli effetti, un’esperienza unica che non è possibile dimenticare, anzi: a una prima visita ne dovrebbe seguire un’altra e poi un’altra ancora perché sono infinite le possibilità di scoperta offerte dagli scavi.

Passeggiare tra le vie di questa città rimasta “congelata” a un preciso e drammatico momento della sua storia, aggirarsi tra le rovine, le botteghe artigiane, le ville e le case smuove sensazioni che restano indelebili negli occhi e nel cuore.

Anche con un solo giorno a disposizione è possibile immergersi appieno nella bellezza del Parco Archeologico, visitando i punti d’interesse principali e cogliendone il significato.L’acquisto dei biglietti salta la coda online permette di ottimizzare i tempi e avere con sè una comoda audioguida come l’app DiscoverPompeii, disponibile per iOS e Android, vi faciliterà la visita: grazie alla sua mappa GPS avrete un valido supporto per approfondire tutti i 96 punti di interesse con un esaustivo audiotour per ognuno di essi, comprese le strutture quali ingressi e uscite, ristoranti, fontane, aree picnic e così via.

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